Operai disperati, in piazza con le mogli

"Siamo alla disperazione". È questo quello che hanno ripetuto ieri i lavoratori aderenti all'UNTIA aderente Confsal in forza ad Ecoross, l'azienda che gestisce la raccolta dei rifiuti sul territorio. Ma c'è di più. La disperazione si allarga alle rispettive famiglie. In piazza a protestare sono scese anche le mogli dei lavoratori che hanno passato anche le festività senza soldi. Tutte a sottolineare che non se ne può più e che i sacrifici che i mariti fanno non vengono ripagati.

Il problema è sempre lo stesso: il Comune non paga la ditta e la ditta non paga i dipendenti. Il famoso cane che si morde la coda e a farne le spese sono i dipendenti. Infatti, ora la protesta è rivolta anche verso l'ente locale, spiega Giuseppe Brogni, segretario regionale e coordinatore nazionale dell'UNTIA, visto che, per quello che emerge Ecoross accredita dal comune 800mila euro fra questa e la passata amministrazione. I lavoratori accreditano due mensilità più la tredicesima e il mese di gennaio è praticamente maturato.

Ieri gli operai hanno bloccato la strada principale di accesso alla città proprio nelle ore di maggior traffico, per rendere partecipi i cittadini del loro disagio. Oggi si replica con un sit-in davanti al Comune e una richiesta di incontro al sindaco. Verosimilmente del fatto saranno informate le autorità preposte, del resto UNTIA aveva già scritto al prefetto per denunciare come il mancato pagamento delle spettanze causa non poche difficoltà per i lavoratori che sono monoreddito e tutti con familiari a carico. Da qui la richiesta del pagamento delle mensilità arretrate anche per rasserenare gli animi.